Nella straordinaria Sala dei Baroni di Castel Nuovo – Maschio Angioino di Napoli si è svolta la cerimonia di premiazione della VI edizione del Premio Letterario Nazionale Publio Virgilio Marone. Si ringrazia Sax Palumbo per le meravigliose foto che testimoniano il successo della manifestazione.
La nostra organizzazione assegna riconoscimenti a personalità che si sono distinte per alti meriti culturali. Ecco i premiati in occasione della VI edizione del Premio Letterario Nazionale “Publio Virgilio Marone”. Agli insigniti del Premio Virgiliano è stata consegnata un‘opera realizzata dall’artista Barbara Melcarne raffigurante il busto di Virgilio custodito al Parco Vergiliano di Piedigrotta, Napoli. Un lavoro eseguito con la tecnica del puntinismo a china. Ogni opera è corredata dal certificato di autenticità attestante il valore.
Alla memoria di Massimo Troisi (consegnato alla sorella Rosaria)
Il Premio Virgiliano viene assegnato alla memoria di Massimo Troisi per aver saputo raccontare Napoli e la sua anima più profonda con una voce unica e autentica, capace di unire leggerezza e verità.
Con il suo talento rivoluzionario, Massimo Troisi ha dato nuova forma al linguaggio della napoletanità, liberandolo dagli stereotipi e restituendogli autenticità, ironia e poesia. Nei suoi film e nelle sue parole ha saputo rappresentare l’essenza delle persone comuni — le loro fragilità, i desideri, le contraddizioni — con una grazia e un’umanità che appartiene ai grandi maestri della scena, da Eduardo De Filippo a Totò.
Attraverso uno sguardo sincero e disarmante, profondamente umano, ha trasformato sentimenti quotidiani come l’amore, l’amicizia e l’attesa in esperienze universali, capaci di parlare a ogni generazione. La sua arte, sospesa tra sorriso e malinconia, leggerezza e profondità, ha superato i confini del tempo e dello spazio, diventando un punto di riferimento per il cinema italiano e internazionale e trasformandosi in un patrimonio culturale e affettivo che appartiene a tutti. Massimo Troisi continua a essere una presenza viva nella memoria collettiva e con questo riconoscimento, intendiamo rendere omaggio non solo all’artista, ma all’uomo che, con la sua delicatezza e la sua ironia, ha insegnato a tutti noi che si può “fare poesia” anche con un sorriso.
Al professor Filippo Monaco
La nostra organizzazione ha deciso di conferire a Filippo Monaco il Premio Virgiliano per il suo contributo alla valorizzazione della città di Pozzuoli e dell’intero territorio dei Campi Flegrei, attraverso la promozione della cultura, del turismo e dell’educazione.
Come dirigente scolastico, ha dedicato con passione, competenza e visione la propria vita alla formazione di generazioni di studenti, contribuendo a costruire una scuola aperta, inclusiva e attenta alle trasformazioni sociali e culturali del nostro tempo. Il suo impegno nel coniugare conoscenza, innovazione e radici locali ha reso l’istituzione scolastica un punto di riferimento per la comunità e un vero laboratorio di cittadinanza attiva.
Come uomo delle istituzioni – già consigliere provinciale e vice sindaco di Pozzuoli – ha sempre dimostrato attenzione per la collettività, impegnandosi alla valorizzazione della cultura e del turismo come leve per lo sviluppo sociale ed economico del territorio. Il Premio viene assegnato come segno di stima e profonda gratitudine per la sua instancabile opera al servizio dell’educazione e delle istituzioni, per la capacità di diffondere i valori della conoscenza, della legalità e della cultura come bene comune, e per aver saputo rafforzare il legame tra scuola e territorio, favorendo la nascita di reti culturali e sociali che esaltano la storia, l’identità e le potenzialità dei Campi Flegrei.
All’attrice e regista Daniela Cenciotti
Quest’anno la Nostra organizzazione ha deciso di conferire a Daniela Cenciotti il Premio Virgiliano per la sua poliedrica e instancabile carriera artistica e culturale, particolarmente significativa per l’impegno profuso nella promozione del talento e del territorio campano.
Nel corso della sua attività, Daniela Cenciotti ha saputo coniugare con rara sensibilità arte, cultura e formazione, diventando un punto di riferimento per chi riconosce nella creatività un veicolo di crescita individuale e collettiva. La sua dedizione alla valorizzazione dei giovani artisti e delle eccellenze locali ha contribuito a rafforzare il legame tra tradizione e innovazione, mantenendo viva la ricchezza culturale della nostra terra. Il Premio Le viene assegnato per il suo lavoro di attrice/regista/autrice/insegnante esperta nel settore teatrale e soprattutto per la competenza, la sensibilità e l’amore con cui ha interpretato il suo ruolo nel mondo dell’arte, testimoniando come la cultura possa unire, ispirare e far fiorire la comunità.
Alla professoressa Matilde Iaccarino
Il Premio Virgiliano viene assegnato a Matilde Iaccarino per aver dedicato la propria vita alla cultura, all’insegnamento e alla formazione delle nuove generazioni, con la passione di chi crede che la parola e il sapere possano ancora cambiare il mondo.
Nel suo percorso di docente, dirigente scolastica, scrittrice e poeta, Matilde Iaccarino ha saputo coniugare umanità, innovazione e memoria, costruendo ogni giorno ponti tra la scuola e la società, tra il passato e il futuro, tra il sapere e la vita. La sua visione educativa, aperta e profondamente etica, ha contribuito a trasformare la scuola in un vero e proprio luogo di incontro, di crescita e di cittadinanza attiva.
Autrice di libri e poesie che testimoniano un costante dialogo con la bellezza, la conoscenza e la coscienza civile, rappresenta una voce limpida nel panorama contemporaneo. Attraverso la sua parola e il suo esempio, ha saputo ispirare studenti, colleghi e lettori, ricordando a tutti che la cultura è un atto d’amore e di responsabilità verso l’altro e verso la comunità. Per tutto questo, e per la sua instancabile opera di costruttrice di cultura e connessioni umane, il Premio Virgiliano vuole essere un segno di riconoscenza e di ammirazione verso una donna che, con intelligenza, sensibilità e passione, continua ogni giorno a fare la differenza, nella scuola e oltre la scuola.
Allo scrittore Maurizio Ponticello
A Maurizio Ponticello va il Premio Virgiliano in quanto protagonista della valorizzazione della Città di Napoli, della sua cultura e della sua tradizione. Il premio Le è attribuito per la Sua encomiabile attività di scrittore, giornalista e divulgatore. Capace di raccontare l’anima più autentica di Napoli, le sue storie segrete, i suoi misteri e i suoi simboli, offrendo a lettori e cittadini una nuova consapevolezza del patrimonio culturale, spirituale e umano che la città custodisce. Il Premio viene assegnato come segno di stima e riconoscenza per il suo instancabile impegno a favore della cultura e dell’identità napoletana, per la passione e la competenza con cui ha saputo raccontare la storia, le tradizioni e le radici più profonde della città e per aver contribuito, attraverso la parola e la ricerca, a diffondere un’immagine alta, luminosa e autentica di Napoli, città d’arte, di pensiero e di umanità.
Si ringrazia per la partecipazione l’avvocato Antonio Sabino (sindaco di Quarto), la dottoressa Maura Striano (assessore alla Cultura del Comune di Napoli), la professoressa Raffaella De Vivo (assessore alla Cultura del Comune di Quarto) e la professoressa Mariasole La Rana (assessore alla Cultura del Comune di Pozzuoli).
Organizzazione: Ciro Biondi, Salvatore Basile, Barbara Melcarne, Rosario Scavetta. Regia: Salvatore Basile. Presentatore: Arturo Delogu. Lettrice: Cristina Scogliamiglio. Fotografia: Sax Palumbo. Cameraman: Serena De Vita. Giurie: Maurizio Erto, Carmelo Cutolo, Gianluca Papadia, Rebecca Di Matteo, Claudio Ciotola, Vincenzo Giarritiello, Anna Abbate, Ciro Biondi, Sonia Gervasio, Barbara Melcarne, Marco Molino, Pierluigi Musto, Valentino Russo, Anna Russolillo, Eduardo Improta, Rosaria Morra, Valeria Veltri.
L’evento è stato organizzato da Dialogos Aps-Ets e New Media Press con la collaborazione di BM Spazio Arte, Associazione Projecta e Associazione della Stampa Campana – Giornalisti Flegrei.
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Componimento in Latino
Vincitore: Giovanni Galli di Savigliano, Cuneo con il componimento con il componimento “Amor constans, aegritudine mentis”. Motivazione: In Amor constans, aegritudine mentis, intenso e accorato inno all’amore, Giovanni Galli ha saputo ricreare atmosfere e modalità espressive del mondo classico, reinterpretandole alla luce di una profonda esperienza personale. Dedicata alla moglie Francesca, la lirica celebra l’amore come legame sacro, indissolubile, metafisico, che nella sublimazione del ricordo ambisce all’eternità della pietra scolpita. Con tratto delicato e struggente, il Poeta consegna al lettore una visione del sentimento amoroso come forza sovrumana, che – secondo l’adagio virgiliano dell’omnia vincit amor – tutto supera e “tutto vince”: la sofferenza, la malattia, lo scorrere inesorabile del tempo, la morte. Nel carattere tradizionale e inattuale di questo messaggio, a cui la forma latina conferisce valore di universalità, è il messaggio potentemente provocatorio del Poeta alla società che tutto consuma e dimentica.
Menzione Speciale: Elisa Camilla Vincenza D’Ascola di Cinquefrondi, Reggio Calabria con la silloge “Ars Aeternitatis”.
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Narrativa Inedita
Vincitrice: Maria Cristina Cavaliere di Pozzuoli con il brano “Happy exit”, Napoli. Motivazione: “In un mondo dove sembra essersi del tutto perso il significato della parola umanità, soprattutto da parte di chi governa, la trama del racconto è in bilico tra verità e finzione, inducendo il lettore a chiedersi dove finisce l’una e comincia l’altra. Mediante una scrittura fluida ed essenziale, utilizzando un linguaggio narrativo semplice, ma ricco di sfumature colte che rendono la storia quanto mai credibile, l’autrice imbastisce un racconto che rapisce dal primo all’ultimo rigo, stimolando la lettura per giungere all’inatteso, ma verosimile finale”.
Menzione Speciale a Caterina Zaffaroni di Gerenzano con “Omnia vincit amor semper?”, Varese e a Roberto De Rosa di Trieste con “L’Angelus”.
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Narrativa Edita
Vincitore: Giuseppe De Grado di Portici, Napoli con il libro “Autopsia dell’Io” per la Casa Editrice Kimerik, Patti (Messina) 2025.. Motivazione: “Autopsia dell’io” trasforma il lettore in un equilibrista in bilico su una corda tesa tra introspezione e narrazione. L’uso chirurgico della memoria è l’asta che ci permette di restare in equilibrio e non sprofondare nel baratro. L’amore è il faro che può illuminare quel percorso fatto di ricordi, fallimenti e speranze. La struttura temporale non lineare è lo stratagemma per tenere alta la tensione. Giuseppe de Grado è bravo ad accompagnare il lettore in questo viaggio interiore con un lirismo poetico che richiama i classici del passato. Non è un viaggio consolatorio, però, ma una ricerca spasmodica della propria identità.
Menzione Speciale a Gaetano Cerracchio di Napoli con “La sapienza del caso” per Santelli editore, Milano, 2025 e a Mauro Galliano di Napoli con “Duepercento” per La Valle del Tempo, Napoli, 2025.
Vincitore Sezione Giallo: Armando Guarino di Napoli con “Un attimo prima di morire” per Homo Scrivens edizioni, Napoli, 2024. Motivazione: “Armando Guarino mette al centro della storia la voglia di protagonismo tipica di questa società succube dei social media e lo fa con uno stile sobrio e privo di sbavature. Le due storie parallele si muovono su una struttura narrativa solida che tiene il lettore incollato alle pagine dall’inizio alla fine. La domanda “cosa faresti se oggi fosse il tuo ultimo giorno?” scava dentro di noi e ci spinge a riflettere sul confine tra la vita e la morte. L’autore dosa bene le parole per creare la giusta tensione ma è con i silenzi che ci fa vivere i momenti di introspezione. Usare i silenzi e le omissioni al posto delle parole è una qualità che hanno solo i grandi narratori”.
Menzione Speciale Giallo: Alessandro Spocci di Padova con con “La teoria del rinoceronte” per Albeggi edizioni, Roma, 2024 e a Stefano Comellini di Bologna “L’amministratore”, 2025.
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Poesia Edita
Vincitrice: Stefania Lucchetti di Milano con la raccolta “Macchie di caffè sui miei libri” (Edizioni Albatros, 2024). Motivazione: “Caratterizzata da uno stile terso ed elegante, che rifugge da ogni artificioso virtuosismo, la raccolta Macchie di caffè sui miei libri proietta il lettore-ascoltatore in una sorta di viaggio immersivo nelle emozioni, nei sentimenti, nelle intime esperienze e nei ricordi. In uno scenario costellato di luoghi tradizionali e contesti ipermoderni, paesaggi naturali e ambienti cittadini, oggetti concreti e atmosfere rarefatte, Stefania Lucchetti ha saputo proporre un’originale rilettura delle figure del mito, in grado di penetrarne in profondità l’essenza, di reinterpretarne e attualizzarne il simbolismo, di capovolgerne provocatoriamente le forme e i contenuti. Un interessante esperimento di metissage poetico, di contaminazione di linguaggi, registri e immaginari, che riafferma un’idea dinamica e vitale della poesia: non come puro esercizio intellettuale e retorico, ma come sguardo rivolto alla realtà concreta e quotidiana, urgente bisogno esistenziale, strumento privilegiato della riflessione e dell’autoanalisi”.
Menzione Speciale a Laura Pavia di Sannicandro, Bari con Comporre la quiete” (Nep edizioni, 2024).
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Poesia Inedita
Vincitore: Stefano Bambi di Firenze con la silloge “Oltre l’Orizzonte”. Motivazione: “I versi di Stefano Bambi sono una profonda riflessione sulla forza distruttiva del tempo, sono il tentativo, vano, di cogliere l’universo contemplando il mare (Ditemi cosa c’è oltre il mare / dietrol’orizzonte) per scoprire che il mare canta una canzone di morte, di rincorrere nostalgicamente il tempo (S’ode una voce antica) fino a ritornare alla perduta fanciullezza (Ho visto sorger l’alba dietroil monte / e il sole che si tuffa là nel mare aperto, / proprio dietro a quello scoglio … Tutto questo lodevi ancor scoprire).
Menzione Speciale a Rita Rosina Fratto di Soveria Simeri con la silloge “Silenzio nel borgo”, Catanzaro e Elisa Fonnesu di Villacidro, Sud Sardegna con la silloge “L’alba delle parole sospese”.
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Poesia in lingua e/o in dialetto
Vincitrice: Leyla Ziliotto di Genova con la raccolta “Romanna” per Edizioni Tabula fati, Chieti, 2023. Motivazione: “La raccolta “Romanna” di Leyla Ziliotto è un tributo personale ed emozionante alla memoria di sua nonna, Anna Zampi, venuta a mancare nel giugno 2017. Anna Zampi viene descritta come una forte personalità romana, costretta a sfollare a Genova a causa del conflitto bellico. Ciò che rende il testo interessante è la scelta stilistica. La narrazione è intrisa di un dialetto romanesco essenziale, utilizzato come lingua che rispecchia le conversazioni intime tra nonna e nipote. Questa scelta linguistica conferisce al racconto una potente autenticità. Per Leyla Ziliotto, il ruolo dei nonni è un dono fondamentale che ogni bambino dovrebbe avere la fortuna di ricevere e custodire come un tesoro prezioso nell’anima. “Romanna” è, in ultima analisi, una toccante testimonianza della forza dei legami familiari che trascendono le circostanze e il tempo. I dialetti – così come il dialetto romano – rappresentano un patrimonio culturale e linguistico di inestimabile valore. Il romanesco occupa un posto di particolare rilievo nel panorama linguistico italiano, non solo per la sua centralità geografica, ma anche per la sua evoluzione storica e il suo impatto culturale”.
Il dialetto romano – così come ci dimostra Leyla Ziliotto in questa sua pubblicazione – è caratterizzato per la sua natura pungente, cinica e irriverente. È una lingua che non teme l’eccesso verbale, le battute salaci e l’ironia amara, spesso usata come strumento popolare.
Menzione Speciale a Lorenzo Maria Di Pierno di Bacoli, Napoli con con ’Nd’ a Ccatagne (In degli Anfratti).
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Saggistica edita
Vincitore: Antonio Castaldo di Roma con il saggio “I diavoli dell’Averno. Una stagione di sangue e misteri nei Campi Flegrei” per Solferino editore – RCS MediaGroup, Milano, 2025. Motivazione: “Con “I Diavoli dell’Averno”, Antonio Castaldo non si limita a raccontare una pagina di cronaca, ma realizza un’indagine narrativa originale e appassionante che affonda le radici nella brutalità della camorra campana. Il libro cita la storia e il mito locale e lo lega alle difficoltà del presente. L’autore intreccia i fatti crudi e documentati con un emozionante racconto personale. Questo conferisce al testo una duplice valenza: da un lato la rigorosità dell’inchiesta, dall’altro la forza della testimonianza. L’autore ci guida in un viaggio epico nei luoghi intrisi di storia millenaria dei Campi Flegrei, l’antica terra che Virgilio descrisse come l’ingresso all’Oltretomba (Averno). Questo contrasto tra il sublime storico e l’inferno della criminalità crea una tensione narrativa potente. Il libro esplora una lunga e sanguinosa stagione criminale, svelando meccanismi, dinamiche e figure della camorra più spietata. Non si limita al racconto degli omicidi, ma cerca di comprendere e analizzare le radici di questo male. Di particolare gradimento per la Giuria è stato il capitolo “Il Sepolcro di Virgilio” che racconta la storia e l’attualità di uno dei luoghi più suggestivi e meno noti della città di Napoli: il Sepolcro del Poeta e Piedigrotta”.
Menzione Speciale a Ezio Gavazzeni di Milano con Il papa deve morire”, PaperFIRST by il Fatto Quotidiano, Roma, 2024 e a Valentina Giannicchi (suor Maria Chiara Vittoria) di Anagni, Frosinone con “Fedele di Dio”, edizioni del Monastero “Santa Chiara” di Anagni, 2025.
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Giornalismo
Vincitrice: Anna Calì di Qualiano, Napoli con l’articolo “Vomero, cinque anni senza la biblioteca Croce e la cultura: nel silenzio del Comune i libri marciscono” per NapoliVillage.com. Motivazione: “L’articolo di Anna Calì, pubblicato su NapoliVillage, è un pezzo di giornalismo civico, appassionato e ben argomentato, che affronta una piaga locale con implicazioni più ampie sul ruolo della cultura pubblica. L’articolo è un’accusa ben documentata riguardo l’abbandono della biblioteca “Benedetto Croce” al Vomero, Napoli. Attraverso un linguaggio diretto, l’autrice non si limita a denunciare un disservizio, ma ne analizza le conseguenze devastanti sul tessuto sociale e culturale del quartiere. Il pezzo riesce a trasmettere un forte senso di indignazione e urgenza. Calì evidenzia come la chiusura di un presidio culturale sia una “perdita invisibile ma devastante”. L’autrice va oltre la semplice richiesta di riapertura, argomentando il valore insostituibile della biblioteca fisica nell’era del digitale. L’articolo è un ottimo esempio di giornalismo di comunità che si fa portavoce dei cittadini e della loro richiesta di dignità culturale”.
Menzione Speciale a Massimiliano Longobardo di Pozzuoli, Napoli per l’articolo “Il volto umano di Achille Lauro nel ricordo di Donatella Dufour”
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Premi per le scuole Medie di Primo e Secondo Grado
Primo grado
Scuola Statale Secondaria di primo grado “Gobetti-De Filippo” di Quarto, Napoli per il giornalino scolastico “Qu@rto e dintorni” a cura delle professoresse Maria Baiano e Fabrizia Ancora. Motivazione: “Per l’impegno corale e la vivace curiosità con cui gli studenti hanno dato vita a un progetto editoriale capace di intrecciare tradizioni locali, attualità, sport e poesia. Il giornalino si distingue per la capacità di valorizzare il territorio e al tempo stesso di aprire uno sguardo sul mondo, offrendo ai ragazzi l’opportunità di esprimersi e di scoprire la forza della parola come strumento di conoscenza e di partecipazione”.
Scuola Statale Secondaria di primo grado “Giovanni da Verrazzano” dell’Istituto comprensivo di Greve in Chianti, Firenze per per il lavoro “Waiting for… school!” Atto unico del corso di teatro-musica a cura delle professoresse Caterina Nencetti e Ylenia Fiorino.. Motivazione: “”Waiting for… school!” è un atto unico di teatro-musica portato. L’opera è estremamente ritmica e dinamica. Il dialogo è fresco e riflette il linguaggio giovanile. La musica gioca un ruolo cruciale, con brani che variano da Wagner e Vivaldi a brani pop (Coma_Cose) e le inquietanti note di “Profondo Rosso”. La performance è arricchita dall’esecuzione dal vivo da parte degli stessi studenti con vari strumenti. Si tratta di un testo brillante e autoironico che cattura con leggerezza e umorismo l’universo scolastico e le ansie giovanili, dimostrando l’importanza del teatro come strumento di espressione creativa. La chiusura, con l’evasione finale nella fantasia di una “Spiaggia”, suggella la natura sognante e liberatoria dell’attesa”.
Secondo grado
I.s.i.s. “Rita Levi Montalcini” di Quarto, Napoli peril video “I Campi Flegrei” e i lavori di gruppo su argomenti legati al territorio insieme alla professoressa Rosa Fontana e alla professoressa Angela Loffredo. Motivazione: “L’opera, realizzata dagli studenti dell’indirizzo turistico dell’Isis Montalcini di Quarto, è molto più di un semplice elenco di luoghi da visitare: è un’esperienza che utilizza un linguaggio visivo contemporaneo per valorizzare l’identità dei Campi Flegrei. Gli studenti dimostrano una chiara comprensione delle moderne tecniche di digital marketing turistico. E’, in definitiva un invito a visitare, ma anche un’occasione per mostrare lo studio e l’appartenenza ad un territorio”.
Liceo “Francesco D’Ovidio” di Larino, Campobassoper i laboratori curricolari L’Officina del Racconto e L’Officina della Poesia condotti dalla professoressa Daniela Gizzi. Motivazione: “La raccolta di poesie e racconti inediti emersa dai laboratori curricolari L’Officina del Racconto e L’Officina della Poesia non è solo un saggio di esercizi di stile, ma un’opera complessa e multidimensionale che testimonia l’urgenza espressiva e la profonda consapevolezza della generazione liceale. Questo corpus di testi rappresenta un affascinante “ponte” tra il rigore della forma e la libertà del contenuto. I lavori dimostrano come la scrittura creativa, se stimolata in ambito curricolare, diventi lo strumento privilegiato per affrontare i “grandi temi” dell’attualità e della storia. Il tema del naufragio è esplorato sia nella sua cruda concretezza (le crisi migratorie) sia in senso metaforico (il naufragio esistenziale). Questa doppia lettura testimonia una sensibilità acuta verso la sofferenza altrui e la precarietà del destino umano. I componimenti dedicati ai mondi fantasiosi non sono una fuga, ma un’intelligente deviazione per analizzare il reale. In sintesi, i testi sono la prova che i giovani liceali non solo osservano il mondo, ma lo rielaborano attivamente, utilizzando la parola inedita per forgiare la propria voce e affrontare il complesso orizzonte che li attende”.
L’Associazione di Promozione Sociale Dialogos in collaborazione con New Media Press Edizioni organizzano la VI edizione – 2025 – del Premio Letterario Nazionale “Publio Virgilio Marone”.
Il sito internet ufficiale è www.publiovirgiliomarone.it
Articolo 2 – Sezioni
Per la VI edizione sono previste queste sezioni:
Poesia edita (si può partecipare sia con una silloge o con un singolo componimento anche pubblicato in antologie o pubblicazione online)
Poesia inedita (si può partecipare sia con una silloge o con un singolo componimento)
Componimento in latino (edito o inedito; si può partecipare sia con una silloge o con un singolo componimento)
Poesia edita e inedita in lingua napoletana o in altre lingue e dialetti. (Si può partecipare sia con una silloge o con un singolo componimento)
Saggistica edita
Narrativa edita
Narrativa inedita (massimo cinque cartelle, cioè massimo 10.000 battute, spazi inclusi)
Articolo giornalistico edito (scritto, online, audio o video)
Premio riservato ai lavori scolastici. Tutte le sezioni dei lavori precedenti e inoltre: ricerca scolastica, lavoro multimediale, teatro, canto, musica e qualsiasi altro lavoro didattico. Si accettano i lavori dei singoli studenti o di gruppo. Saranno premiati i lavori collettivi degli studenti della secondaria di primo grado e secondaria di secondo grado.
Articolo 3 – Premio Virgiliano
Oltre ai partecipanti al concorso gli organizzatori, sentite le giurie, designeranno per il Premio “Virgiliano” coloro che si sono distinti nel campo della cultura.
Articolo 4 – tema e lingua
Per la VI edizione il tema è libero.
Ogni autore può partecipare con una sola opera per ogni sezione.
Si potrà partecipare per due sezioni diverse.
Le opere possono essere in italiano, latino, napoletano e in altre lingue o dialetti (in questi casi è necessaria la traduzione).
Articolo 5 – responsabilità
Ogni autore è responsabile dell’originalità delle opere inviate e del loro contenuto.
Ogni autore risponde personalmente, dal punto di vista penale e civile, dei contenuti delle sue opere.
Saranno escluse le opere che trattano argomenti discriminatori o comunque offensivi della morale.
Articolo 6 – gratuità e quota di partecipazione
La partecipazione delle scuole è gratuita.
Per tutti gli altri è prevista una quota per la partecipazione quale contributo alle spese di segreteria di 20 euro. La quota va versata sul conto corrente dell’associazione Dialogos (Iban: IT42 L076 0103 4000 0101 0175 022 Conto Banco Poste con causale: nome e cognome partecipante e citare premio Virgilio). Si può partecipare al massimo per due sezioni diverse. Se si partecipa a due sezioni diverse è necessario un ulteriore contributo per le spese di segreteria.
È possibile versare la quota sia attraverso l’Iban indicato e sia con altri mezzi concordati scrivendo alla mail premio@publiovirgiliomarone.it
Articolo 7 – come inviare i lavori
I testi (obbligatoriamente in formato pdf) dovranno essere inviati esclusivamente attraverso il modulo elettronico del sito www.publiovirgiliomarone.it
È possibile un invio delle opere alternativo concordandolo inviando una mail a premio@publiovirgiliomarone.it
Appena sarà possibile, ai concorrenti sarà data comunicazione – tramite email – della ricezione del materiale inviato per il concorso.
Articolo 8 – comunicazioni
Le informazioni e le comunicazioni avverranno esclusivamente via mail (premio@publiovirgiliomarone.it).
Il presente bando e gli eventuali aggiornamenti saranno pubblicati sul sito www.publiovirgiliomarone.it
Il sito è l’unico organo ufficiale del Premio.
Articolo 9 – scadenza
La scadenza del concorso è fissata al 31 agosto 2025
Articolo 10 – diritti
La partecipazione al concorso costituisce tacita autorizzazione da parte dell’autore alla divulgazione del proprio nominativo, del titolo dell’opera candidata e/o vincente e di immagini foto e video dell’autore. Per divulgazione si intende utilizzo di canali informatici (siti web, blog, canale YouTube e simili, social network, ecc..) e testate giornalistiche come quotidiani, riviste culturali e simili. Pertanto la partecipazione al concorso costituisce autorizzazione all’uso dell’immagine dell’autore ai fini della promozione del Premio e della conoscenza dello stesso.
Articolo 11 – premiazione
La cerimonia di premiazione è prevista entro l’anno in corso e la sede sarà Napoli o la sua provincia. Giorno e luogo saranno comunicati tempestivamente a tutti i partecipanti del concorso, che sono fin d’ora invitati a partecipare. La cerimonia sarà preceduta da altri eventi che gli organizzatori riterranno opportuno organizzare. L’associazione darà massima visibilità mediatica all’evento.
I vincitori e coloro ai quali sarà attribuita la menzione speciale di ciascuna sezione saranno premiati con una pergamena personalizzata.
La Giuria si riserva la possibilità di assegnare ulteriori premi e menzioni alle opere ritenute significative. Tutti gli autori verranno avvisati in tempo utile a mezzo e-mail.
Gli Organizzatori si riservano di attribuire ulteriori riconoscimenti nell’ambito della manifestazione.
Articolo 12 – Giurie
Il giudizio emesso dalla Giuria, che esaminerà le opere pervenute al concorso e decreterà i vincitori, è insindacabile e inappellabile.
La partecipazione al concorso implica la totale e incondizionata accettazione delle clausole previste dal presente bando.
Articolo 13 – organizzazione
L’organizzazione è demandata all’associazione di promozione sociale Dialogos.
Alla realizzazione dell’evento collaborano associazioni, enti pubblici e privati e personalità del mondo della cultura i cui nomi saranno divulgati successivamente.
Articolo 15 – patrocini e sponsorizzazioni
L’organizzazione provvederà a richiedere i patrocini di enti locali e nazionali.
L’organizzazione provvederà a richiedere sponsorizzazioni.
Articolo 15 –informazioni
L’unico canale di comunicazione è il sito www.publiovirgiliomarone.it
Gli organizzatori si riservano di apportare miglioramenti al bando. Gli eventuali cambiamenti saranno comunicati tempestivamente.
Raffaella De Vivo è docente di Discipline letterarie e Referente per la Legalità presso l’Isis “Rita Levi Montalcini” di Quarto (Napoli) dal 2020 è Primo collaboratore del Dirigente Scolastico.
Laurea in Lettere Moderne conseguito presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” con voto 110 con lode. Notevole il suo percorso di studi con l’ammissione alla Scuola di specializzazione in “Conservazione e gestione della documentazione storico-aziendale” dell’Istituto Universitario Navale di Napoli, Diploma di Archivistica, Paleografia e Diplomatica conseguito presso l’Archivio di Stato di Napoli. Dottorato di ricerca presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e Diploma di dottorato di ricerca in Storia presso l’Università degli Studi di Milano. Ha studiato inoltre al Suor Orsola Benincasa, all’Università di Firenze e alla Sapienza di Roma. Ha ottenuto una borsa biennale post-dottorato di ricerca in “Storia della società europea” presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Napoli. L’attività è stata caratterizzata dalla partecipazione a diversi convegni scientifici in qualità di relatrice in Italia e all’estero sulla poetessa Vittoria Colonna e sul filosofo Giambattista Della Porta. Attività per la quale è stata più volte premiata. Quasi venti le pubblicazioni su riviste specializzate. Già vice sindaco di Quarto, attualmente per la Giunta presieduta dall’avvocato Antonio Sabino è assessore con queste deleghe: Pubblica Istruzione, Cultura, Legalità, Beni confiscati alla Camorra, URP, Gentilezza, Politiche Sociali, Politiche Giovanili, Consulte e Pari Opportunità, Immigrazione
Cinzia Martone, direttore della Biblioteca della Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II
“Appassionata sin da piccola alla musica classica ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, dove si è diplomata in Pianoforte e in Musica Corale e Direzione di Coro intraprendendo l’attività didattica e concertistica. Parallelamente ha compiuto gli studi universitari conseguendo il Diploma di archivistica presso l’Archivio Segreto Vaticano. Già catalogatrice di manoscritti musicali presso il Conservatorio S. Pietro a Majella e stata docente di ruolo nella scuola secondaria e dal 2006, bibliotecaria presso l’Università Federico II di Napoli dove attualmente dirige la Biblioteca di Area Architettura. Dal 2014 ha ricoperto due mandati nel Comitato Esecutivo Regionale dell’Associazione Italiana Biblioteche in Campania, il secondo come vicepresidente. È stata eletta, nel triennio 2020-2022, nel Comitato Biblioteche NILDE. Autrice di articoli specialistici e contributi in monografie di settore. Nella Biblioteca della Facoltà di Architettura nel Palazzo Storico Gravina, ha promosse presentazioni di libri, seminari, mostre e promosso una galleria di arte contemporanea permanente”.
Nino Daniele, filosofo e scrittore
“Nino Daniele è filosofo e scrittore napoletano. È stato assessore alla cultura e al turismo del Comune di Napoli e consigliere regionale. Il Premio le è attribuito per la Sua encomiabile attività di autore di pubblicazioni su temi che spaziano dalla filosofia alla legalità. Per l’impegno quale promotore di eventi culturali di qualità che ha sempre considerato la cultura quale spinta allo sviluppo sociale ed economico delle tante realtà di Napoli. Infine come promotore della cultura universale di Napoli e per le riflessioni sulla società contemporanea”.
Sergio Siano, fotoreporter
“Fotoreporter del quotidiano Il Mattino e autore di diversi progetti editoriali. Da oltre quarant’anni è impegnato nel campo della fotografia. Ha pubblicato per vari editori diverse pubblicazioni tra cui: Il mare che bagna Napoli (2013), I quartieri spagnoli (2017), L’uovo di Virgilio (2019), Napoli pietre e lava (2021), Vicoli. Un viaggio napoletano (2016), Con gli occhi di Caravaggio (2017), Maradona (2017), Napoli vista dalle Sirene (2021), Procida (2022), Gli altarini (2020), La cantata dei pastori, (2018), Santa Maria della Sanità (2020). Molte pubblicazioni sono state realizzate in collaborazione con il giornalista Vittorio Del Tufo. Ha realizzato numerose mostre fotografiche dedicate a Napoli. È tra i più noti fotografi al mondo ad aver seguito Maradona a cui ha dedicato libri e mostre”.
Vittorio Del Tufo, giornalista, vicedirettore de Il Mattino, scrittore
“Vittorio Del Tufo, napoletano, è vice direttore de Il Mattino, il principale giornale del Sud. Cura da molti anni, la pagina settimanale “L’Uovo di Virgilio: i luoghi della memoria, la memoria dei luoghi”, in tandem con il fotografo Sergio Siano. Autore di numerosi volumi dedicati alle storie e leggende della città, ha pubblicato i saggi Napoli magica (2018), Torino magica (2020) e Parigi magica (2022). Vincitore del “Premio Cronista” della Federazione Nazionale della Stampa Italiana nel 1996, nel 2020 vince il “Premio Biagio Agnes” per la divulgazione culturale. Dal suo primo romanzo, Verrà cantando il sangue è stato tratto l’omonimo cortometraggio di Patrizia Fregonese premiato al Festival del Cinema di Venezia 2013″.
Velia Aiello di Rogliano, Cosenza, con “Pulchritudo nos servabit”
Articolata in due quartine, la poesia di Velia Aiello Pulchritudo nos servabit («La bellezza ci salverà») rappresenta un inno all’inveterata bellezza del mondo e della natura, che con il suo candore, la sua specchiata autenticità è in grado di salvare, di riscattare, di «redimere» – come recita il testo – l’umana imperfezione. Annusando il profumo inebriante di un fiore o contemplando il gioco di luci riflesse nel cielo, l’individuo si eleva a una dimensione immutabile ed eterna, sottraendosi (sia pure momentaneamente) all’inesorabile fluire del tempo. In ciò è il richiamo al senso di meraviglia che già per gli antichi costituiva la fonte di ispirazione di ogni vera poesia. Attraverso l’incedere musicale dei versi Aiello rivela a gran forza un messaggio di portata universale, che trascende ogni convinzione politica, filosofica o religiosa: la natura altro non è che specchio e metafora dell’amore (pulchritudo amoris), cioè di una forza che ha sede nel cuore e «non muore mai».
NARRATIVA EDITA
Vincitore sezione Giallo: Pino Imperatore di Napoli con “I demoni di Pausilypon. La prima indagine di Publio Virgilio Marone” (Harper Collins Editore, Milano, 2024).
Solo una mente geniale come quella di Pino Imperatore poteva trasformare Virgilio, uno dei più grandi poeti di tutti i tempi, in un detective. E dopo aver letto il romanzo tutti saranno d’accordo nell’affermare che è stata una scelta azzeccatissima. I demoni di Pausilypon è un giallo storico che si divora con la stessa velocità con la quale le murene si cibano della prima vittima della storia. L’autore mescola sapientemente cenni storici e personaggi di fantasia riuscendo a creare un intrigo perfetto pieno di colpi di scena. La penna arguta dello scrittore partenopeo farcisce l’intreccio con la solita ironia fornendo al lettore un quadro cinico e agghiacciante di una delle più grandi civiltà del passato. Ogni riferimento alla società civile attuale è puramente voluto.
Vincitore sezione Narartiva: Federica Ottombrino di Bacoli, Napoli, con “Il baule” (Rossini editore, Milano, 2024)
La genesi di questo romanzo è un colpo di fortuna ma riuscire a strutturare così bene una storia, partendo dalle lettere ritrovate in un vecchio baule, è un esercizio di pura bravura. Federica Ottombrino ha il dono della narrazione e lo dimostra regalando una vitalità credibile a tutti i personaggi che animano Villa Paradiso, la vera protagonista di questa saga familiare. Senza ricorrere alla scorciatoia del romanzo epistolare, l’autrice riesce con abile maestria a dipingere un quadro caleidoscopico di emozioni: un’armonia perfetta tra immagini, suoni, sapori e odori che, grazie a uno stile preciso e senza sbavature, riemergono nitide da quelle lettere conservate con cura in un baule. Un vero e proprio elogio alla scrittura, arma inconsapevolmente potente, che il grigiore della società moderna vorrebbe in tutti modi disinnescare.
Menzioni speciali: Francesco Bianchi di Prato con “Cefalonia. L’ultima speranza” (Armando Curcio editore, Roma, 2024) e Brillante Massaro di Caserta con “Malanotte e figlia femmina” (Scatole Parlanti, Viterbo, 2023).
NARRATIVA INEDITA
Vincitrice: Franca Strocchi di Cesena con “La casa sul fiume”.
“Nel leggere il racconto si ha la sensazione di ascoltare una nonna narrare ai propri nipoti, raccolti intorno al fuoco, la storia di Angelo e Angiulin. Scritto in maniera fluida e asciutta a cui non manca una leggera verve poetica, la capacità icastica dell’autrice ci fa “vedere” quanto scrive e udire il verso degli uccelli e lo scorrere del fiume coprotagonisti di questo bel racconto ricamato con mano sapiente e leggera. La Casa Sul Fiume rivela una scrittrice raffinata dallo stile sobrio ed elegante che con voce sommessa ci dona una piccola ma preziosa perla narrativa”.
Menzioni speciali a Caterina Zaffaroni di Gerenzano (Varese) con “Ci ritroveremo nei nostri sguardi” e Pietro Rainero di Acqui Terme (Alessandria) con “Matrioska”.
POESIA EDITA
Vincitore Silloge: Alessandro Ramberti di Rimini con “Non so resistere”
I versi di Alessandro Ramberti pulsano di spiritualità e sono espressione di una necessità. La sua poesia è -come lo stesso poeta afferma- “incarnazione”: si concentra in essa una sapienza divina di fronte alla quale l’animo, quando finitezza umana e infinitezza divina si incontrano, vibra: “Volevo dare / a Dio un confine / dirgli che sono / anch’io ricolmo /di aspirazioni / illimitate / e lui mi ha detto / sì vengo sempre / lì dove sanguini / io mi comprimo / in ogni cellula / se lo consenti / né ti vergogni / di te e vedrai/ brillare le ombre/ danzare il buio” Lucida e precisa è la voce del poeta, racchiusa in una puntuale struttura metrica.
Menzione Speciale silloge: Vittorio Di Ruocco di Pontecagnano, Salerno, “La danza delle anime”
Vincitore singolo componimento: Stefano Boldorini di Milano con “Manuale dei sogni rapiti”
La poesia di Stefano Boldorini ruota intorno al tema del ritorno: è dapprima erranza (vago tra il chiaro e l’oscuro), poi subito diviene nostos (tornare alle lontane origini Camminare verso la mia città), ritorno, doloroso come fu quello di Odisseo, forse fuga, per terminare ancora in un atroce conflitto (mi accolgono ora solo scarne rovine). Il canto dell’aedo Boldorini è un tortuoso percorso di ricerca il cui approdo è la conoscenza di sé (a me pare di veder ancora ogni cosa).
POESIA INEDITA
Vincitore singolo componimento: Giovanni Grasso di Santa Venerina, Catania, con “Lu salutu dû micrànti”
Con spietata crudezza mista a delicata umanità, la lirica Lu salutu dû micrànti di Giovanni Grasso ha saputo rappresentare il tragico destino dei migranti e dei profughi che quotidianamente attraversano il Mediterraneo nel disperato tentativo di sottrarsi alla miseria, alle guerre, alle persecuzioni. Immedesimandosi idealmente in un giovane esule, senza mai però indugiare alla retorica o a falsi pietismi, il poeta si immagina nell’atto di salire a bordo di un’imbarcazione di fortuna e di accomiatarsi dalla propria terra natale, in un viaggio che quasi certamente lo condurrà verso la morte. La cifra poetica del componimento è appunto nella capacità di esprimere il disperato coraggio, la rassegnata determinazione che spinge migliaia di donne e di uomini del sud del mondo a scegliere il mare come propria tomba: unica possibile via di fuga dalle sofferenze a cui sono stati ingiustamente condannati. L’ingegnosa scelta del sonetto come schema metrico e l’uso magistrale della lingua siciliana conferiscono al componimento un’aura di antica e arcana saggezza, che nella soave musicalità del verso eleva il saluto di addio del migrante a simbolo e monito per l’umanità indifferente spettatrice.
Vincitore silloge: Silvia Romano di Napoli con “Albizia. Poesie”
Notevole per coerenza e unità di stile, la silloge di Silvia Romano svolge un’intima e personale riflessione sul tema delle illusioni, dell’eterno contrasto tra mondo esterno e mondo interiore, slancio ideale ed esperienza reale, che trova esempio paradigmatico nella sfera delle relazioni sentimentali. Ora ispirandosi al linguaggio oracolare dell’antica lirica greca, ora ricreando le atmosfere oniriche e contemplative tipiche della poesia giapponese (di qui il riferimento nel titolo al fiore orientale dell’albizia), l’Autrice fornisce una plastica rappresentazione dello scorrere inesorabile del tempo, della caducità degli affetti e dei ricordi, in cui si alternano desideri e angosce, paure e speranze. Sullo sfondo il paesaggio naturale: alberi, foglie, fiori, che per felice intuizione diventano il correlativo-oggettivo dei sentimenti, una sorta di reticolo in cui restano impigliate le emozioni, le passioni, le attese e le delusioni, tracce effimere del nostro passaggio nel mondo. Una poesia ricca di modalità espressive, a tratti realistica e concreta, a tratti allegorica e impressionistica, che attraverso il potere evocativo del verso breve canta nichilisticamente l’assenza, il già trascorso, l’insufficiente residuo, il vuoto conseguente alla pienezza, ma a cui è sotteso anche l’invito a vivere il momento, a gustare l’attimo di felicità, a godere della bellezza prima che sfiorisca del tutto.
POESIA IN LINGUA NAPOLETANA O IN ALTRE LINGUE O DIALETTI
Francesco Palermo di Torchiarolo (Brindisi) con “Lu curaggiu (a tutti li piccini mai nati)”
L’autore tratta in maniera molto delicata il tema dell’aborto. I versi passano dalla brama per la vita al vuoto della mancata nascita. Il suo è un punto di vista insolito: è il pensiero del nascituro che si infrange davanti alle scelte dei genitori. Il dialetto utilizzato è quello del paese di origine dell’autore. Il dialetto di Torchiarolo in provincia di Brindisi, ai confini della provincia di Lecce. Un dialetto che rientra nell’area Salentina. Un esempio della grande varietà dei sistemi linguistici della nostra Penisola.
SAGGISTICA EDITA
Vincitore: Salvatore La Moglie di Amendolara (Cosenza) con il saggio “Dante e il romanzo della Divina Commedia”, Edizioni Setteponti, 2024, Castelfranco Piandiscò (Arezzo).
“Dante e il romanzo della Divina Commedia. Paradiso” è un saggio parte di una trilogia composta dal saggista Salvatore La Moglie. Edizione Setteponti 2024. Una critica di Dante e un viaggio nella sua Divina Commedia. Una riscrittura del capolavoro mondiale, un contenitore infinto di simboli da scoprire e riscoprire. L’opera di La Moglie si inserisce tra le più particolari e significative pubblicazioni del settore. Un’occasione per conoscere in maniera più approfondita del Sommo Poeta. Scrive l’autore nella sua introduzione: “Occorrerebbe che Dante fosse non solo un mero monumento nazionale ma qualcosa di più vivo, un patrimonio culturale popolare, letto con passione nelle scuole, nelle strade, nelle piazze, nei negozi, nei centri commerciali, negli alberghi, nelle botteghe”. Dante per l’autore analizza la società dell’epoca e anticipa i problemi della società del Terzo Millennio”.
Menzioni speciale a Giovanna Testa di Campobasso con il saggio “Tra le mura del carcere,vtorpore e passione” Edizioni Albatros 2024, Roma. Opera con i contributi di Daniela Grignoli, Mariangela D’Ambrosio, Valentina Dardone, Giuseppe Di Leo, Roberto De Lena, Concetta Di Renzo (Dont). Menzione Speciale a Francesco Lubrano di Pozzuoli con “Bacoli tra Ottocento e Novecento. Storia, vicende politiche, personaggi” D’Amico Editore, 2024, Nocera Superiore (Salerno).
GIORNALISMO
Vincitore: Giuseppe Cacciaguerra di Roma con l’articolo “Reporter di guerra. Un mestiere difficile” pubblicato da Rivista Militare nr. 1/2023
Scrivere di guerre non significa amare la guerra. Ma significa raccontarla in tutte le sue bruttezze. Nel corso degli anni tanti sono stati gli inviati di guerra che hanno saputo raccontare stando in prima linea. “Reporter di guerra. Un mestiere difficile” è il titolo del lavoro giornalistico proposto da Giuseppe Cacciaguerra sulla prestigiosa “Rivista militare”, periodico dell’Esercito Italiano. Testata fondata a Torino nel 1856 dai fratelli Carlo e Luigi Mezzacapo, patrioti napoletani esuli nella capitale sabauda. Il periodico è annoverato, in assoluto, tra i più antichi in Italia ancora in stampa. L’autore, colonnello dell’Esercito italiano e dal 2021 direttore di “Rivista Militare”, descrive il lavoro dei giornalisti di guerra e cita i più importanti inviati in zone di guerra.
SCUOLE
Premio Scuola Secondaria di Primo Grado all’Istituto Comprensivo “Greve in Chianti” di Firenze, Scuola “Giovanni da Verrazzano” con il lavoro “Giovanni da Verrazzano, ritorno al futuro”. Studenti: Bianca Crini, Giorgia Ermini, Adele Gaspar, Lorenzo Salerno, Stella Solinas, Elisa Sotgiu. Coordinamento delle professoresse Barbara Di Grande e Caterina Nencetti
“Il testo è il frutto di un laboratorio di scrittura drammatica svoltosi quest’anno. Gli alunni sono appartenenti alla 1 A e alla 1 B. Si è poi svolto un breve corso di teatro in cui il testo è stato messo in scena da loro e da altri alunni i cui nomi sono indicati a inizio testo. Le due prove aperte alla presenza dei genitori degli alunni risalgono al 30 maggio 2024, ma per questioni di privacy abbiamo ripreso due performances senza pubblico. Ci teniamo a precisare che abbiamo deciso di inviare via mail i video, nonostante le prove siano state poche, perché da essi si ha un’idea migliore dei luoghi e dei movimenti di questo spettacolo itinerante”.
Premio Scuola Secondaria di Secondo Grado al Polo liceale “Campanella-Fiorentino” di Lamezia Terme, Catanzaro, con il lavoro “Calabria segreta”. Classe IV: Paolo Citino, Emanuele Orlando, Massimo Orlando, Chiara Pileggi, Raffaele Prudente, Nicola Samele, Annamaria Talarico, Marika Stella. Classe III: Sara Amendola, Mariagrazia Calabrese, Ludovica Curcio, Sarah Di Natale, Adele La Rosa, Miriam Scuglia, Alessio Vaccaro, Giandomenica Vaccaro, Lavinia Viola. Classe II A: Chanel Giampà, Chiara Orlando, Gloria Lucia, Sara Cardamone, Francesca Vinci, Alessia Fimiani, Sharon Selvaggio, Alessia Costanzo, Sara Paradiso, Anastasia Scarfò, Antonio Mastroianni. Professoressa Felicia Di Salvo
“Silloge poetica dedicata alla loro amata terra natia. Hanno svolto lavori collettivi e individuali con la volontà di cantare la Calabria in versi, i suoi segreti nutriti di bellezza e dolore. Il progetto li ha guidati alla riscoperta del sentimento di identità verso le loro radici, la storia delle tradizioni, ma anche la fragilità dei roghi estivi, dei naufragi costanti, degli abbandoni. Dal disastro di Cutro, al ruolo della donna che ha lottato per la sua emancipazione, dalla Natura e i suoi svariati paesaggi, alle prelibatezze gastronomiche. Luci e ombre che appartengono in modo indissolubile alla loro Terra”.
GIVOVA, azienda leader nel settore dell’abbigliamento sportivo e del tempo libero, è il main sponsor della V edizione del Premio Letterario Nazionale “Publio Virgilio Marone”.
Una novità importante a cui si accompagna la scelta di una prestigiosa location per la cerimonia di premiazione, l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli.
Anche su questo sito sabato 23 novembre, dalle ore 9, potete seguire la diretta streaming dell’evento a cui parteciperanno autori provenienti da tutta Italia.